Vota

classifiche

venerdì 19 dicembre 2014

Ancora in piedi





Eccoci qui ancora in piedi, dopo le mille bastonate ricevute, dopo le critiche, le prese in giro, le nocche rotte. Di fronte al nostro pc. Ci accendiamo una sigaretta e ascoltiamo il calore del fumo che ci brucia la gola per ottenere un attimo di pace.

Ma ancora schiavi. Ancora soggiogati dalle nostre isteriche prese di posizione qualunquistiche che affogano nei nostri rimpianti ed in qualche vaffanculo al mondo che ci scappa da dentro le nostre scatole di cartone.

Ma ancora in piedi. Ancora vivi. Pronti però a risorgere dalle nostre ceneri come una fenice. Nuovi come giornali appena stampati.

L'effetto domino delle nostre speranze ci costringe giorno dopo giorno a varcare la soglia delle nostre illusioni, per tirare una boccata d'aria nuova. Senza sapere, però, che siamo noi a volere ciò che abbiamo.

Siamo noi che abbiamo in mano il nostro futuro, siamo noi che abbiamo scelto il nostro passato e che comunque vada accettiamo il nostro presente. Tanto, il sole sorgerà lo stesso domani.

Mentre invece non riusciamo a capire che, se vogliamo, possiamo ottenere ciò che abbiamo sempre desiderato se restiamo uniti, se insieme affrontiamo la tempesta. Una goccia d'acqua probabilmente non scalfisce nemmeno una foglio di carta, ma milioni di gocce possono creare un maremoto. E poi??

E poi, nulla. Ci rimetteremo sotto per ricostruire dalle nostre macerie ma, con al fianco la nostra libertà di esseri umani consapevoli. Grati a noi stessi per aver spezzato le catene. Per aver reso possibile ciò che prima era forse solo auspicabile.  

Intanto abbiamo lottato per ciò in cui abbiamo sempre creduto, per ciò che i nostri genitori ci hanno sempre insegnato, per ciò che i nostri figli otterrano da noi come eredità terrena.

Niente ripensamenti, niente seconde possibilità celate dalle nostre contrite remore di cittadini lassisti. Ogni cosa va al suo posto se noi lo vogliamo senza obiezioni di sorta, senza appelli. Il resto, tutto il resto rimane li come noi non lo volevamo..

Dietro ciò, forse solo la nostra inconscia condizione di schiavi, di diplomatici danzatori sulle funi, senza reti di protezione. Come se amassimo l'equilibrismo delle nostre vite, come se ogni cosa avesse la propria strada e noi come locomotive sopra a dei binari la seguissimo per paura di deragliare. Ma il momento è ora, quello di riprenderci ciò che è nostro per diritto naturale.

Per riprendere la nostra libertà, per riportarla a casa come se fosse rimasta li ad aspettarci, senza che il tempo le smussasse gli angoli.

E' l'ora di scendere in campo per riconfermarci padroni delle nostre vite, migliori rispetto a chi ci ha preceduto e che non ha lottato per ottenerlo, per essere gendarmi a difesa della nostra libertà.

E' l'ora giusta, per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno, per spegnere la sigaretta accesa ed il pc. Per alzarci in piedi, retti sulla schiena, saldi al terreno, fermi nella volontà e determinati come uomini liberi.

E' l'ora giusta, prima che sia troppo tardi..

Non farti governare.. Credi in te stesso.


Nessun commento:

Posta un commento