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lunedì 15 dicembre 2014

Sovranità popolare




La società nella quale viviamo, oggi, ha perduto definitivamente il rispetto nei confronti di questo meraviglioso concetto sociale. La sovranità popolare trae le sue origini dalla nostra storia, come estensione della libertà personale di ogni individuo nella propria partecipazione sociale, poi applicata negli anni a concetti elettorali e di vita comune. 
La sovranità popolare è una dottrina che si deve interpretare nella sua intima essenza come un potere attribuito dalla popolazione alla popolazione stessa, per la gestione della comunità intera. E’, come detto pocanzi, un’estensione di sé in un contesto territoriale e di vita comune. Dove il proprio potere di autodeterminazione viene condiviso insieme ad altri senza limiti di doveri ma, al contrario, con diritti di espressione comune.
Quindi, estensione di sè in un infinito finito, ovvero estendere se e quindi trascendere la propria persona nelle relazioni con gli altri. Decidere per esempio di utilizzare una moneta alternativa, od una forma di scambio come il baratto è una pura espressione di sovranità popolare. Non condividerla o addirittura avere la pretesa di limitarla è, una vera e propria forma di dittatura sociale.
Il nesso risiede sempre nella nostra libertà personale. Noi decidiamo di modificare le regole, quando qualcun altro lo fa per noi è sempre una forma di potere imposto che, nella nostra società attuale, è permesso dal lassismo sociale nel quale viviamo. 
E’ imposto perché nessuno lo ritiene imposto ma solamente accettato dal nostro lassismo, dal nostro vivere da schiavi. Uno schiavo, infatti, sarà sempre uno schiavo finchè accetta la sua condizione, se fosse liberato cercherebbe un altro padrone. Quando invece lo schiavo si libera da solo attraverso un suo percorso di riconoscimento personale, allora il suo destino potrebbe cambiare.
La dittatura sociale è una forma di dominio sulle persone che si manifesta attraverso una oligarchia, dove poche persone hanno il potere su molti o monarchia, dove una sola persona ha potere su molti. 
Il concetto di base comunque rimane lo stesso. La maggior parte delle persone rinuncia volontariamente alla propria libertà in favore di un potere assolutistico spesso autodeterminato. Questa dittatura si applica al tessuto sociale prima ancora di essere strutturata nel potere decisionale in campo economico, giuridico ecc.. 
La storia ci insegna erroneamente che il potere nasce per attribuzione da dio o da diritti di nascita. Invece l’uomo, sempre, attraverso il proprio lassismo, ha concesso il potere ad altri disinteressandosi delle conseguenze future, rinunciando proprio alla sua libertà di autodeterminazione. 
La dittatura sociale nasce da noi, come ogni cosa. Siamo noi in quanto individui inconsapevoli della nostra consapevolezza a schiavizzarci, a incatenarci da soli. Come schiavi. La dittatura fa il suo corso attraverso le nostre negligenze come esseri sociali, come individui ormai privi di istinti di libertà.
Ma, attraverso la propria libera manifestazione di libertà gli uomini affrontano il loro percorso di vita, l'uomo nasce, cresce, costruisce il mondo attorno a sè e muore.
E quando tutto sembra finito, quando la luce sembra ormai spenta, quando tutto cade a pezzi, l'uomo lo ricostruisce dalle macerie un'altra volta ancora, ma molto più maestoso e migliore di prima. Ecco quello che facciamo.
Guardatevi intorno ed ammirate le bellezze di cui ci circondiamo ogni giorno della nostra vita, godetevi le meraviglie che l'uomo è in grado di creare perchè l'uomo è stato forgiato così, duro, per imprese di notevole grandezza.
Siamo tutti stanchi di queste molli generazioni di individui senza spina dorsale, ormai reticenti di un'epoca passata sotto l'egida delle ispirazioni yuppies.
Noi, come uomini, siamo nati per governare e non, per farci governare da un manipolo di burocrati che, ci vuole solamente incatenare ai nostri timori più reconditi. Dove il loro primo desiderio è che il prossimo debba restare fermo, buono, soggiogato, dove non bere, non fumare, non guidare la tua macchina troppo veloce, paga le tasse, rispetta chi ti soggioga, sono le prime regole che devi rispettare. Allora io dico BACIATEMI IL CULO.
Smettiamola di vivere quotidianamente carichi delle nostre titubanze, controllati a vista dai nostri analisti, preoccupati costantemente dagli esami ospedalieri che altri ci impongono di fare perchè prevenire è meglio di curare.
L'uomo vero non scappa di fronte alle difficoltà della vita, non piange dietro l'angolo di casa per i debiti che deve sopportare, l'uomo vero nasconde i suoi sentimenti di fronte agli altri e combatte duramente per ideali ed obbiettivi personali o comuni che intende raggiungere, perchè: non sono cazzi tuoi di quello che faccio.
L'uomo vero che io conosco ti colpisce al volto, e poi ti dice "Grazie per essere passato".
Non farti governare.. Credi in te stesso


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