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venerdì 26 dicembre 2014

Io non ho paura




Niente paura. Nessuna remora di fronte ai nostri padroni, straordinariamente ricchi nella loro opulenza gerarchica, nascosti nelle loro piramidi dorate dove il vertice più alto eguaglia solo la loro ambizione.

Niente paura di ciò che potrebbe riservarci il futuro, perché in modo diverso saremmo nuovamente schiavi e allora come ora perdenti, loser.

Ancora una volta è necessario ritornare in campo per pretendere il rispetto della nostra libertà, della nostra sovranità popolare. Rubata, scippata sotto i nostri nasi, sotto i colpi e le bastonate di una classe dirigente priva di scrupoli e riguardi verso il suo popolo.

Ogni passo in avanti di questi padroni equivale ad aspettarsene almeno due indietro in favore di un sempre più ricercato benessere economico, di loro stretta spettanza e con noi assolutamente non divisibile.

Ancora una volta è necessario ribellarsi alle strette catene ed alle continue ed incessanti sconfitte che ci vengono stampate sul muso, marchiate sulla pelle per permettere a questi pseudo burocrati una vita serena e tranquilla.

E se il fuoco ci incenerirà, risorgeremo da uomini liberi. Come una fenice dalle sue ceneri. Per sempre libera.

Siamo venuti al mondo per condividere la bellezza di questo pianeta, per accrescerla attraverso le nostre capacità e per condividerla insieme nel rispetto delle regole naturali e di vita comune. Ma oggi a differenza di ieri, pare che l'uomo abbia dimenticato i veri valori che lo hanno contraddistinto nel creato: Onore, libertà, rispetto.

E' come se l'umanità si fosse seduta, avesse preferito sottostare alle minacce ed alle angherie dei potenti, per non essere sottoposta ai giudizi dei propri padroni, salvo sfogare le proprie repressioni all'interno dei propri nuclei famigliari, fomentando solo la divisione.

Un popolo diviso è facilmente governabile. Ed infatti, prima è stato distrutto il concetto di famiglia, la prima cellula che da origine al corpus sociale, per esaltare la ricerca della propria singolarità, proprio per favorire una rottura evidente tra l'io ed il noi. 

Hanno ingrassato la nostra terminologia con parole che 20 anni fa forse non si conoscevano nemmeno come: single, oppure mestieri, sport o attività ludiche individuali come facebook, dove si è da soli senza contatto reale con altri soggetti.

Tutto per creare la divisione degli uomini, che fino ad una decina di anni fa si ritrovavano per organizzare, per divertirsi, per creare. Ora, invece, ognuno di noi è solo, in un contesto comune, già organizzato dove la propria decisione è limitata solo al partecipare o meno a ciò che è stato già costituito.

Se questo è il futuro, io non ho paura di combatterlo, di dissociarmi da esso, preferisco vivere la mia vita libera da condizionamenti, da obblighi, ma una vita che mi sono scelto e che non mi è stata imposta da altri senza il mio beneplacito.

Ora. Perdenti si, ma pronti alla rinascita, alla contestazione urbana, strada per strada, balcone dopo balcone, famiglia dopo famiglia, schiavi, per ora, si, ma pronti a tutto perché indistruttibili, ingovernabili, non telecomandabili, privi di paure perché privi di un futuro chiaro e sereno dove far crescere i nostri figli.

E' venuto il tempo di gremire le piazze, di discutere insieme di come far migliorare la nostra vita in società, lasciando perdere le etichette che ci hanno appiccicato addosso, senza paura di poter gridare le nostre necessità, le nostre insicurezze e le nostre insoddisfazioni da uomini liberi.

Niente paura del nostro futuro, ma orgogliosi insieme del nostro passato, stanchi delle sberle, degli sputi e delle secchiate di merda ricevute dai nostri padroni, siamo quello che siamo perdenti, si, ma.. milioni di perdenti generano insieme, dopo la tempesta, la pretesa di un nuovo inizio.


Non farti governare...Credi in te stesso.

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