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sabato 27 dicembre 2014

La caduta di Babilonia



Nessun giro di parole, ma crudo e duro come il ferro appena battuto, nessuna locuzione caritatevole o benevola per i bimbi in lettura. La semplice verità. Babilonia è pronta a cadere.

Come Ciro il Grande (Ciro di Persia) fece con la città della perdizione e della lussuria, la grande prostituta come la chiama la Bibbia, così oggi sembra riproporsi la medesima situazione.

Anche Babilonia sembrava, ai più, una città invalicabile ed inespugnabile, ma le cronache ci raccontano che non fu per nulla difficile la sua presa.

La città era al tempo attraversata da un fiume, l'Eufrate, che inondava il fossato difronte alla città, questo rendeva impossibile ogni attacco in quanto quest'ultimo non poteva essere attraversato. Ma Ciro il Grande non si fermò, ed escogitò la strada della sua vittoria, deviando le acque del fiume rendendo il fossato guadabile. Poi colpì. 

Quasi senza combattere. Entrò all'improvviso tanta era la distrazione mista a sicurezza dei babilonesi che, erano più impegnati a banchettare, a gozzovigliare e ad ubriacarsi piuttosto che a concentrarsi sulle proprie difese.

Ciro lo sapeva e quasi senza battaglia Babilonia cadde in una notte e la città dei piaceri perì sotto i colpi della rettitudine. 

Ora, come allora, anche noi abbiamo la nostra Babilonia che, non pensa a difendersi. La storia ci insegna che i padroni non si difendono dai loro schiavi, li affamano e questa loro superiorità li rende ancor più potenti.

E' solo la paura dei deboli, dei soggiogati che rende i padroni forti e senza timori. Il motivo risiede solo nella condizione mentale degli individui.
Schiavi liberati restano sempre schiavi e dopo la loro liberazione cercheranno un nuovo padrone per prestare i propri servigi. Gli schiavi sono tali solo per condizione mentale. 

Da schiavo a uomo libero. E' dentro di noi che dobbiamo rompere le nostre catene che ci inchiodano alla condizione mentale che ci è stata insegnata.

Oggi, babilonia è nuovamente pronta a cadere, sotto i colpi incessanti dei propri sudditi,  sfruttati, maltrattati, disillusi, provati dalle mille difficoltà incontrate ma incazzati come bisce, stanchi, irrequieti e privi di ogni aspettativa del proprio futuro.

Ci credono perdenti, dominati, nati per lavorare al posto loro, vivi per rimpinguare le loro tasche ed aumentare i loro benefici gerarchici, come leoni in gabbia buoni solo ad essere esposti nei loro circhi, per sfamare le loro famiglie con il nostro sangue quotidiano.

E allora che Babilonia cada, sotto i nostri colpi, sotto le nostre vergate pregne di rimpianti e lacrime ma dense di caldi auspici per un nuovo inizio. 
E allora che Babilonia cada, come un padrone sotto i colpi dei propri schiavi liberati dalle catene, per troppo tempo strette ai loro polsi. 
E allora che Babilonia cada, come un addestratore sotto i colpi degli artigli dei leoni che si ribellano, dopo che hanno devastato le gabbie della loro prigionia.

E allora che sia così una volta per tutte, che sia pura e candida come il colore della neve fresca ma forte e spietata come l'aggressione furibonda di un predatore.. questa nostra contestazione.

Non farti governare...Credi in te stesso.



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